Descrizione Progetto
La città dove sono nata, e dove vivono i miei genitori, si chiama Miki; posta a sud della Prefettura di Hyogo, nel centro-sud del Giappone. La città non è grande e conta 77.463 abitanti. La città è posta in una conca al cui centro scorre un fiume; in tempi antichi un bellissimo castello dominava la città ma è andato distrutto nell’anno 1578, all’epoca dei Samurai. Di quel periodo è rimasta la tradizione della costruzione di utensili da lavoro per cui la città di Miki è famosa in tutto il Giappone.
Punto di forza dell’economia è la coltivazione del riso sia ad uso alimentare che per la produzione del Sake, famosa bevanda alcolica del Giappone; per questo distillato viene utilizzato il rinomato riso “Yamada-Nishiki“ La mia famiglia produce entrambi i tipi di riso: sia quello adatto all’alimentazione che quello per la produzione di Sake e sono tutti e due buonissimi. Le proprietà agricole della zona sono costituite quasi tutte da piccoli appezzamenti, esattamente come quella della mia famiglia in cui lavorano i miei genitori e mio fratello.
Ora vi spiego una parte del lavoro che avviene nel campo di riso dei miei genitori. Nel periodo a cavallo fra l’inverno e la primavera i contadini arano la terra per prepararla alla nuova stagione di produzione del riso. Diversamente da come avviene in Italia dove i produttori piantano direttamente i semi in campo, in Giappone gli agricoltori producono prima le piantine in vivaio e procedono poi alla loro piantumazione (come avveniva anni fa in Italia); in tal modo la produzione risulta migliore. All’inizio di giugno si piantano i germogli nei campi che sono stati irrigati e durante l’estate si controlla che l’acqua sia sempre al giusto livello e si taglia l’erba intorno ai campi di riso. Ad ottobre si procede alla raccolta del riso ormai maturo, lo si fa essiccare e si procede allo stoccaggio. In passato tutto si faceva manualmente ed il lavoro era pesante, ma ora si utilizzano le macchine agricole per tutte le fasi della produzione (aratura, semina, piantumazione, raccolta, essiccazione) e quindi il lavoro non è più così faticoso come in passato ma purtroppo sono molte le famiglie in cui ormai nei campi lavorano solo gli anziani. Il tema dell’assenza dei giovani dai campi è un grande problema da risolvere per un settore economico così importante in Giappone.
Ad Ottobre, finita la raccolta del riso iniziano i festeggiamenti e il Mikoshi (Santuario portatile della religione Shintoista del peso di quasi 2 tonnellate) viene trasportato per le strade del paese da una cinquantina di persone contemporaneamente. Durante questi due giorni di festa ben 8 Mikoshi, di 8 paesi diversi, girano per le strade del paese e raggiungono il Tempio Shintoista “Ohmiya” posto in cima alla collina alla fine di una rampa di 85 scalini: il corteo sale e scende 2 volte dalla collina così da dimostrare a tutti la forza dei portatori del Mikoshi. Durante questi due giorni di festa tutta la popolazione mangia e beve: è un momento di estremo divertimento, dove tutta la popolazione si scatena.
Vi segnalo inoltre che nella mia città sono sorti numerosi campi da golf, più numerosi che in tutto l’Ovest del Giappone. Così quando vengo in visita dai miei genitori gioco sempre a golf con mio papà, mio fratello, mio zio e con gli amici di sempre.
Siete tutti benvenuti nella città di Miki!
Junko Nishimori